Un importante dibattito sul futuro dei consorzi vinicoli italiani ha avuto luogo al Teatro degli Astrusi di Montalcino il 16 novembre scorso, in occasione della 33ª edizione di Benvenuto Brunello. Durante l’evento, esperti del settore si sono confrontati su strategie e sfide, ponendo un accento sulla promozione della cultura enologica italiana e sull’importanza del settore vinicolo per l’economia locale.
Il convegno di Montalcino: protagonisti e temi
Una platea rinomata
Il convegno, moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, ha visto la partecipazione di leader di sei consorzi vinicoli rinomati. Tra i relatori figuravano Albiera Antinori, presidente del Consorzio Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio Brunello di Montalcino, Christian Marchesini, presidente del Consorzio Valpolicella, Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Chianti Classico, Graziano Nicosia, vicepresidente del Consorzio Etna e Sergio Germano, presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.
Il futuro del vino italiano
Il focus dell’incontro è stato il debutto del Brunello di Montalcino 2020, tuttavia, il dibattito ha toccato anche un tema cruciale per il futuro della denominazione: la forza dell’ottimismo. Albiera Antinori ha sottolineato l’importanza dei consorzi non solo come tutori, ma anche come motori di sviluppo strategico. Ha avvertito che è fondamentale coinvolgere i soci nelle decisioni, evidenziando che i consorzi non possono sostituirsi alle aziende vinicole.
Promozione della denominazione e del territorio vinicolo
Strategie per la crescita
Durante il convegno, è emersa la necessità di una strategia di promozione efficace, specialmente in un contesto di competizione internazionale. Sergio Germano ha affermato che la promozione dovrebbe servire come leva per attrarre visitatori e investimenti nel territorio. Graziano Nicosia ha rincarato la dose, indicando che l’enoturismo è un aspetto cruciale per il rilancio dei consorzi, sottolineando l’importanza di una comunicazione chiara e coinvolgente.
Il ruolo dei consorzi
I consorzi devono diventare modelli di promozione e narrazione del territorio, un compito che richiede un approccio contemporaneo. Christian Marchesini ha fatto notare che il successo delle denominazioni va mantenuto attraverso iniziative che favoriscano la visibilità e la reputazione dei vini italiani.
Enoturismo e sostenibilità: le nuove sfide
Il legame tra vino e territorio
Albiera Antinori ha enfatizzato che i consorzi sono sempre più preparati a valorizzare il patrimonio territoriale. Ha citato il caso della Cantina Antinori, attirando 40mila visitatori all’anno, come esempio di come il vino e il paesaggio possano interagire positivamente. Il Consorzio Chianti Classico ha sviluppato Chianti Academy, un master dedicato alla storia e cultura del vino, per amplificare questa sinergia.
Sostenibilità come priorità
Uno dei temi ricorrenti è stata la sostenibilità, con Fabrizio Bindocci che ha ribadito il ruolo delle aziende nel preservare il territorio. La sostenibilità non è solo una questione etica, ma un fattore chiave per la competitività delle aziende vinicole nel lungo termine. Questo approccio consapevole alla viticoltura assicura una gestione responsabile delle risorse.
Situazione del mercato e attese per il 2024
La vendemmia 2024
Fabrizio Bindocci ha fornito una valutazione dell’annata 2024, evidenziando che, nonostante le difficoltà legate alle condizioni meteorologiche, i produttori sono soddisfatti della qualità del vino in arrivo. Ha sottolineato che il grado alcolico è leggermente più basso del solito, ma la qualità generale, in termini di colore, acidità e profumi, è promettente.
Strategia per il futuro
Bindocci ha concluso affermando che mantenere basse le rese, anche se ciò può apparire controintuitivo, è essenziale per garantire un prodotto eccellente. Il Consorzio Brunello di Montalcino mira a coniugare qualità e quantità, continuando a promuovere un’immagine positiva della Denominazione e a rispondere alle sfide del mercato globale.