L’identikit dei produttori Fivi: sostenibilità, enoturismo e crescita nei territori collinari

L'identikit dei produttori Fivi: sostenibilità, enoturismo e crescita nei territori collinari - Fornelliditalia.it

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti rappresenta un modello vincente per il settore vitivinicolo nel paese, prioritario per la sostenibilità e l’enoturismo. Uno studio di Nomisma analizza in dettaglio le caratteristiche dei produttori associati, evidenziando un interessante panorama socio-economico che favorisce non solo la viticoltura, ma anche lo sviluppo delle aree montane e collinari italiane. Con oltre 1.700 produttori e una superficie media di poco più di 10 ettari, il mondo del vino indipendente sta cambiando il volto delle zone interne, affrontando sfide come lo spopolamento.

Caratteristiche del modello produttivo Fivi

Una filiera integrata e sostenibile

Il modello rappresentato dai produttori Fivi si distingue per la capacità di mantenere un controllo totale sulla filiera, dall’uvaggio alla vendita finale. Con una media di 75 tonnellate di uva auto-prodotta e circa 38.000 bottiglie vendute annualmente, questa realtà pone l’accento sull’importanza della qualità rispetto alla quantità. Il 81% dei vigneti si trova in aree collinari e montane, aree particolarmente vulnerabili a fenomeni di spopolamento e riqualificazione. Questa tendenza è non solo un’opportunità per il settore vitivinicolo, ma rappresenta anche un’azione a favore delle comunità locali.

Impatto socio-economico

La forza-lavoro dei produttori Fivi presenta una composizione significativamente diversa rispetto alla media del settore agricolo. Il 30% dei lavoratori è assunto a tempo indeterminato, una cifra che sale rispetto al 10% di media nazionale. Inoltre, c’è una diversità significativa: il 28% della forza lavoro proviene dall’estero e il 33% è costituito da donne, evidenziando l’inclusività della filiera. Questi dati mettono in luce un contesto favorevole per lo sviluppo economico e sociale delle comunità in cui operano, rendendo i produttori Fivi attori chiave per il miglioramento della qualità della vita e la salvaguardia dei territori.

Performance economica e export

Prezzo e qualità del vino

Un’ulteriore dimensione che caratterizza il modello Fivi è il valore economico dei vini prodotti. Con un prezzo medio di 7,7 euro per bottiglia, i produttori vendono a un prezzo più che doppio rispetto alla media italiana di 3,6 euro. Questo incremento di valore riflette non solo la qualità dei prodotti, ma anche una crescente apprezzamento da parte del mercato.

Attività di export e sostenibilità

Un dato significativo riguarda l’internazionalizzazione: il 71% dei vignerons è attivo nei mercati esteri. Un ulteriore 23% ha manifestato l’intenzione di espandere le proprie attività nei prossimi anni. Le aziende stanno anche ponendo attenzione alla sostenibilità ambientale. Recentemente, il 71% delle aziende ha investito in iniziative eco-sostenibili, come l’uso di packaging riciclabile e la riduzione dei consumi idrici. Il 50% dei produttori ha anche scelto di certificare i propri vini come biologici, e il 20% è già riconosciuto come sostenibile.

Enoturismo e valorizzazione del territorio

L’importanza dell’enoturismo

Oltre alla produzione vinicola, i produttori Fivi puntano sullo sviluppo dell’enoturismo, offrendo esperienze che attraggono visitatori e valorizzano il patrimonio locale. Oltre l’80% dei vignaioli fornisce servizi turistici, comprese visite guidate e degustazioni, creando così opportunità significative per il turismo rurale. Questo flusso di visitatori genera ricavi che incidono per il 23% sul fatturato complessivo, superando la media nazionale del 18%.

Sostenibilità e comunità

Queste attività di enoturismo non solo incrementano i profitti del settore, ma contribuiscono anche al mantenimento delle comunità locali. Le esperienze offerte dai produttori Fivi favoriscono una maggiore attrazione verso le aree rurali, incrementando l’interesse per luoghi che rischiano di essere dimenticati. In sintesi, il modello Fivi, con il suo approccio centenario e innovativo, non è solo un’impresa vitivinicola, ma un pilastro per la valorizzazione dei territori e per la creazione di una rete sociale sostenibile.