Vino Nobile di Montepulciano: tradizione e innovazione con il progetto “Pieve” a Milano

Vino Nobile di Montepulciano: tradizione e innovazione con il progetto “Pieve” a Milano - Fornelliditalia.it

Il VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO è un simbolo della tradizione vinicola toscana, con una storia che risale al 1350 e una reputazione consolidata nel tempo. Recentemente, il Consorzio del Vino Nobile ha presentato un nuovo progetto chiamato “Pieve” durante un evento a Milano presso il ristorante “Cortile Flora”. L’iniziativa mira a coniugare il prestigio del passato con l’innovazione, portando il vino toscano verso il futuro.

la nuova iniziativa del consorzio del vino nobile di montepulciano

Un legame con la tradizione

Oltre 40 aziende vinicole hanno partecipato al progetto “Pieve”, che si allinea con la vendemmia 2021 e rappresenta un passo significativo per il Vino Nobile di Montepulciano. Secondo Susanna Crociani, vicepresidente del Consorzio, l’obiettivo è di lanciare sul mercato una partita di vino d’eccellenza a partire da gennaio 2025, in seguito all’approvazione del disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale nel 2023.

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Le 12 sottozone, riconosciute come Unità Geografiche Aggiuntive , sono il cuore di questa iniziativa. Grazie all’analisi storica, paesaggistica ed enologica, il Consorzio punta a unire la storia locale con il presente e il futuro del prodotto, consentendo così ai consumatori di apprezzare non solo il vino, ma anche il territorio da cui proviene.

Le peculiari sottozone storiche

Controllando un catasto secolare che risale ai primi decenni del XIX secolo, emergono evidenti legami tra le attuali Uga e le antiche pievi, chiese rurali che definivano l’area nei secoli passati. Queste unità geografiche sono oggi considerate fondamentali per la qualità del vino, essendo anche riconosciute per le loro caratteristiche pedologiche e climatiche.

Le denominazioni delle Uga — come Ascianello, Badia, Caggiole, Cerliana, Cervognano, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Sant’Ilario, Valardegna e Valiano — rappresentano un racconto che lega il Vino Nobile di Montepulciano a una ricca storia culturale che affonda le radici nel territorio.

il disciplinare del vino nobile di montepulciano docg “pieve”

Qualità e specifiche tecniche

Il disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano Docg “Pieve” stabilisce requisiti precisi per garantire un prodotto di alta qualità. Le uve devono provenire da impianti che abbiano almeno 15 anni e devono essere coltivate ad altitudini comprese tra 250 e 600 metri sul livello del mare. La composizione delle uve prevede una predominanza di Sangiovese , noto in questa zona come Prugnòlo Gentile, con la possibilità di un massimo del 15% di altre varietà autoctone come Canaiolo Nero, Ciliegiolo, Mammolo e Colorino.

La resa massima di uva per ettaro è fissata a 70 quintali, e il processo di affinamento deve durare almeno 36 mesi, di cui 12 in legno. Segue un ulteriore periodo di maturazione in bottiglia di 12 mesi. Il prodotto finale si distingue per un colore rubino profondo che tende al granato con l’invecchiamento. I profumi del vino anticipano note di viola appassita, amarena e pepe nero, e il contenuto alcolico non può essere inferiore al 13%, garantendo così un vino robusto e strutturato.

Un futuro radioso

La gestione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano evidenzia una combinazione di esperienza e innovazione, essenziale per affrontare le sfide del mercato odierno. La consapevolezza dei membri del Consorzio di non fermarsi ai successi passati ma di proseguire nello sviluppo mantiene vivo l’interesse per il Vino Nobile, fondamentale per la crescita e la valorizzazione di un patrimonio vinicolo di inestimabile valore.

Il progetto “Pieve” rappresenta quindi un passo significativo nel percorso del Vino Nobile di Montepulciano, fondendo saggiamente la tradizione con l’innovazione per un futuro luminoso.