Cantina San Michele Appiano: Al via l’Appius 2020 e il cambio di enologo tra Terzer e Gasser

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La Cantina San Michele Appiano, riconosciuta per la sua eccellenza nella produzione vinicola dell’Alto Adige, ha presentato l’undicesima annata della sua etichetta di punta, Appius, relativa al 2020. Questo evento non solo ha rappresentato una celebrazione del vino, ma anche un’importante transizione nella direzione enologica della cantina, con il maestro Hans Terzer che cede il passo al suo allievo Jacob Gasser. Quest’ultimo, a soli 30 anni, assumerà il controllo della produzione a partire da questa vendemmia, segnando un passaggio significativo di competenze e innovazione.

La presentazione di Appius 2020 e il nuovo enologo

L’Appius 2020 è stato presentato in un evento che ha rinnovato la tradizione della cantina, combinando elementi innovativi con la storia vinicola locale. La presentazione ha visto protagonista il nuovo enologo Gasser, che ha svelato un Sauvignon fresco, ancora non imbottigliato, sottolineando la continuità con il lavoro di Terzer, il quale ha fatto del Sauvignon uno dei vini di punta della cantina. L’idea di includere un vino non ancora commercializzato è stata una mossa simbolica che rappresenta l’eredità del maestro e segna l’inizio del percorso del nuovo enologo.

Hans Terzer ha preso parte attivamente alla degustazione, guidando gli ospiti in un’esperienza sensoriale che ha messo in risalto l’adattabilità dell’Appius 2020 a diversi piatti. Durante la presentazione, il famoso ristorante Zur Rose di Appiano ha offerto un piatto raffinato di baccalà confit accompagnato da patate dauphine e peperoni affumicati, creando un perfetto abbinamento con il vino, che ha confermato la sua versatilità e raffinatezza.

L’importanza del nuovo spazio dedicato ad Appius

La Cantina San Michele Appiano ha progettato un nuovo spazio esclusivo per la linea Appius, frutto della collaborazione con l’architetto Walter Angonese. Questo ambiente è concepito come un vero e proprio santuario enologico, con serbatoi in acciaio brunito che custodiscono il vino, contribuendo a creare un’atmosfera suggestiva. Durante la presentazione, gli ospiti hanno avuto l’opportunità di degustare l’Appius 2020 in un contesto che esalta la qualità e il lavoro artigianale della cantina.

L’architettura raffinata degli spazi riflette l’attenzione ai dettagli e il profondo rispetto per il vino. Una sala dedicata espone tutte le undici edizioni dell’Appius, consentendo ai visitatori di apprezzare visivamente e concettualmente l’evoluzione di questa iconica etichetta nel corso degli anni. Questo progetto sottolinea l’importanza di Appius all’interno della produzione vinicola della cantina e l’impegno nell’innalzare la qualità dei vini dell’Alto Adige verso nuovi standard.

Le caratteristiche distintive dell’Appius 2020

L’Appius 2020 è frutto di un’annata particolarmente sfidante, caratterizzata da condizioni climatiche variabili che hanno messo alla prova la resistenza delle vigne. Nonostante ciò, grazie alla cura meticolosa del team della Cantina San Michele Appiano, il vino si presenta come un’opera d’arte enologica, complessa ed elegante. La filosofia produttiva che ha guidato gli enologi è stata quella di non scendere a compromessi sulla qualità, puntando su selezioni rigorose in vigna e lavorazioni artistiche in cantina.

La cuvée dell’Appius 2020 è composta per il 60% da Chardonnay, che conferisce corpo e struttura, e include 20% di Pinot Grigio, 10% di Pinot Bianco e 10% di Sauvignon Blanc. Queste varietà, coltivate su terreni calcareo-ghiaiosi e ben esposte al sole, beneficiano di un microclima favorevole che ne favorisce una maturazione ottimale. Le vigne, con un’età compresa tra i 25 e i 40 anni, apportano una complessità aromatica unica.

La lavorazione delle uve si svolge con particolare attenzione; la fermentazione alcolica avviene parzialmente in barrique e tonneaux, mentre la fermentazione malolattica viene limitata per mantenere la freschezza. L’affinamento avviene in acciaio inox per tre anni, arricchendo il vino di note aromatiche complesse e donandogli un’eleganza particolare. L’Appius 2020 si distingue per il suo colore giallo chartreuse e le complessità olfattive che spaziano dai frutti tropicali a sentori di erbe aromatiche.

I suggerimenti di abbinamento e il design della bottiglia

Versatile e raffinato, l’Appius 2020 si abbina magnificamente a piatti di pesce e carni bianche. Vini di questa complessità si prestano a esaltare preparazioni a base di merluzzo, aringa e anche piatti a base di funghi. La temperatura di servizio ottimale si colloca tra gli 8 e i 10 gradi, e il potenziale di invecchiamento supera i dieci anni, promettendo un’evoluzione continua delle sue componenti aromatiche.

Ogni edizione dell’Appius presenta un design distintivo, curato da Life Circus, che quest’anno si caratterizza per geometrie dorate che riflettono l’essenza di ogni annata. La collezione mira a conquistare i collezionisti e gli appassionati, posizionando l’Appius 2020 come un’opera d’arte in grado di stimolare l’immaginazione del degustatore e di elevare l’esperienza enologica a livelli superiori.

Un breve profilo della Cantina San Michele Appiano

Fondata nel 1907, la Cantina San Michele Appiano è una delle cooperative vinicole più significative dell’Italia, nonché la seconda per dimensione in Alto Adige. Con oltre 320 famiglie di viticoltori e 390 ettari di vigneti, l’azienda è rinomata per la sua dedizione al terroir e per la produzione di una varietà di vini di alta qualità, tra cui Pinot Grigio, Chardonnay, e Gewürztraminer. Grazie alla leadership di Hans Terzer, la cantina ha raggiunto il prestigio internazionale, simbolo di eccellenza e innovazione nel settore vitivinicolo.