Pucinum: il vino bimillenario dell’imperatrice Livia torna a far parlare di sé nel golfo di Trieste

Pucinum: il vino bimillenario dell'imperatrice Livia torna a far parlare di sé nel golfo di Trieste - Fornelliditalia.it

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Scoprire un vino dalle origini antichissime è una vera e propria esperienza per gli appassionati e i neofiti nel campo dell’enologia. Tra le rarità storiche emerge il Pucinum, un vino il cui nome riecheggia storie millenarie e leggende legate all’imperatrice romana Livia. Questo elisir, le cui prime tracce risalgono a oltre duemila anni fa, offre un’incredibile fusione di tradizione e innovazione, avvolto dai misteri del fiume Timavo, dove oggi affina. Scopriamo insieme le origini, le caratteristiche e l’unicità di questo straordinario vino.

Pucinum: un vino dall’antichità leggendaria

Le origini storiche del Pucinum

Il Pucinum ha radici che affondano nella storia romana, con citazioni già a partire dal 30 a.C. Secondo storici dell’epoca, l’imperatrice Livia, seconda moglie di Cesare Augusto, era solita consumarlo quotidianamente. Si narra che grazie a questo vino, Livia riuscì a raggiungere l’età veneranda di 86 anni, un traguardo notevole per i tempi antichi. Le sue proprietà benefiche erano così rinomate che vennero acclamate come rimedi per il benessere fisico e la longevità, attirando l’attenzione di aristocratici e nobili.

Oltre alla figura dell’imperatrice, il vino Pucinum era noto nei circoli collegati alla buona tavola dell’epoca. Questo drink ricercato non solo si faceva apprezzare per il suo sapore, ma anche per le connotazioni nobili e sacre legate alla sua produzione, utilizzato in occasioni speciali e festeggiamenti.

La localizzazione e la produzione del Pucinum

Oggi, il Pucinum nasce nelle immediate vicinanze dell’omonima località, Castellum Pucinum, nel comune di Duino Aurisina, situato nel golfo di Trieste. La coltivazione avviene nel Carso, in un ambiente roccioso e arido, caratterizzato da un clima particolare, in cui la brezza marina svolge un ruolo cruciale nel conferire all’uva qualità uniche. Le vigne, curate con passione e dedizione, crescono su terreni difficili, ma ricchi di minerali che arricchiscono il sapore del vitigno.

Le pratiche di raccolta delle uve sono rigorose. Le uve migliori vengono selezionate direttamente nei vigneti e raccolte manualmente al mattino presto, quando le temperature sono fresche, per garantire il miglior stato delle uve. Questo approccio consente di conservare la freschezza e il sapore, che si traducono nella qualità eccelsa del vino. La lavorazione delle uve prevede una spremitura delicata, seguita da una decantazione naturale che si protrae per due giorni, prima di proseguire verso l’invecchiamento.

Pucinum: un vino che matura sott’acqua

Il processo di affinamento del Pucinum

Uno degli aspetti più affascinanti del Pucinum è il suo invecchiamento sott’acqua, una pratica antica che conferisce al vino una complessità senza pari. Dopo il primo processo di fermentazione, le bottiglie vengono sistemate in gabbie d’acciaio e immerse nel fiume Timavo, un corso d’acqua sotterraneo che si snoda per 39 km attraverso un percorso misterioso, partendo dalle grotte di San Canziano in Slovenia fino a sfociare nel golfo di Trieste.

L’affinamento subacqueo permette al vino di beneficiare di un processo naturale di microssigenazione. Questo processo conferisce al Pucinum un ampio profilo aromatico, arricchendo il suo corredo organolettico, mentre le condizioni di temperature costanti e l’assenza di luce creano un ambiente ideale per la maturazione. Gli studi hanno dimostrato che sei mesi di affinamento in acqua possono equivalere a diversi anni di invecchiamento in cantina, rendendo il Pucinum unico nel suo genere.

I vantaggi dell’affinamento subacqueo

La bassa temperatura dell’acqua del fiume Timavo, che si mantiene attorno agli 8°C, gioca un ruolo fondamentale nel preservare le caratteristiche del vino. Questa condizione, unita a una corrente naturale che agisce come un costante remuage, migliora ulteriormente il profilo di gusto del Pucinum. Inoltre, l’assenza di luce solare durante il processo di affinamento riduce il rischio di alterazioni nel vino, garantendo prodotti finali di qualità straordinaria.

Grazie a questa antica tecnica di affinamento, il Pucinum è oggi in grado di esprimere un equilibrio tra freschezza e complessità. Questa riscoperta di pratiche storiche è un omaggio all’eredità culturale e enologica della regione, elevando il Pucinum a simbolo della storia vitivinicola del Carso.

Consigli utili per la degustazione del Pucinum

Modalità di conservazione e servizio

Per godere appieno delle peculiarità del Pucinum, è fondamentale seguire alcune semplici indicazioni di conservazione. Le bottiglie devono essere riposte in orizzontale, al riparo dalla luce, in un ambiente fresco con temperature attorno ai 12°C. Quando si tratta di servirlo, la temperatura ideale è di circa 8°C. Questo vino sorprende per la sua versatilità: oltre ad essere perfetto come aperitivo, è un abbinamento eccellente per piatti a base di pesce, molluschi e crostacei.

Abbinamenti consigliati

Il Pucinum si presta a essere degustato in qualsiasi momento della giornata, ma ritrova la sua massima espressione nelle delicate pietanze di mare. Va notato che, considerando il suo profilo gustativo e la moderata gradazione alcolica di 12°, il Pucinum non è particolarmente indicato per accompagnare carni rosse o selvaggine, conferendo invece una freschezza e un’eleganza ineguagliabili ai piatti a base di pesce.

Recentemente, Maurizio Lenarduzzi, titolare del “Marina Timavo“, ha presentato il Pucinum come un prodotto non solo da degustare ma anche da valorizzare e celebrare. L’imprenditore, profondamente legato al patrimonio culturale del territorio, coniuga la tradizione con l’innovazione, promuovendo il Pucinum come una testimonianza viva dell’antica arte vinicola del Carso e dell’Agro aquileiese.

In questo contesto, il Pucinum non è solo un vino, ma una vera e propria esperienza sensoriale che riporta alla mente le nobili tradizioni del passato, celebrando un patrimonio che merita di essere riscoperto e apprezzato anche dalle nuove generazioni.