Crisi della pesca delle vongole in Adriatico: danni irreparabili e prospettive allarmanti

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La costa adriatica si trova a fronteggiare una crisi senza precedenti nel settore della pesca delle vongole, che prima della pandemia valeva circa 300 milioni di euro. La situazione attuale nel Delta del Po, aggravata dall’invasione del granchio blu e dall’ondata di mucillagine, ha sollevato allarmi da parte di Confcooperative Fedagripesca, evidenziando le conseguenze drammatiche per l’industria e per i consumatori italiani.

Granchio blu e mucillaggine: i nemici delle vongole

La devastazione dell’habitat naturale

Nell’ultimo periodo, il granchio blu è diventato il principale predatore delle vongole veraci, causando danni devastanti agli allevamenti situati nel Delta del Po. Questo parassita marino ha sterminato quasi del tutto la popolazione di vongole, depredando persino il seme, che è fondamentale per garantire il ripopolamento della specie. Le vongole di mare, conosciute anche come lupini, si trovano ad affrontare una nuova minaccia: le masse gelatinose di alghe che stanno invadendo la costa adriatica. Queste alghe creano enormi problemi, compromettendo non solo gli attrezzi di cattura, ma anche le condizioni del fondo marino. La loro presenza genera anossia – una mancanza di ossigeno fondamentale per la vita acquatica – e contribuisce ad un innalzamento della temperatura dell’acqua, che può comportare la morte di importanti specie marine, tra cui le vongole, le cozze e i fasolari.

Impatti a lungo termine sull’ecosistema marino

La crisi portata dal granchio blu e dalle alghe potrebbe avere effetti a lungo termine sull’ecosistema marino dell’Adriatico. La diminuzione del numero di vongole non solo rappresenta una grave perdita per l’industria della pesca, ma rischia anche di alterare l’equilibrio degli habitat marini. Le vongole, insieme ad altri molluschi bivalvi, svolgono un ruolo cruciale nella filtrazione dell’acqua e nella manutenzione della salute degli ecosistemi costieri. Senza di esse, si prevede un ulteriore deterioramento della qualità ambientale.

Le ripercussioni economiche per i pescatori

Fermi nella pesca e richieste di sostegno

Di fronte a una situazione sempre più critica, i pescatori dell’Adriatico hanno dovuto adottare misure drastiche, attuando un fermo aggiuntivo della pesca. Questa decisione è una risposta diretta alle ingenti perdite subite a causa delle condizioni avverse. Tuttavia, l’interruzione delle attività di pesca non è un’opzione sostenibile per lungo tempo, dato che i pescatori cercano sostegno finanziario per fronteggiare i periodi di inattività. Questa crisi sta avendo un impatto tangibile non solo per gli operatori del settore, ma anche per le abitudini alimentari degli italiani.

La tradizione a rischio e il cambiamento dei consumi

Un’indagine condotta da Fedagripesca ha rivelato che sette italiani su otto considerano gli spaghetti alle vongole uno dei piatti di pesce più apprezzati. Con la crescente difficoltà nel reperire vongole fresche italiane, il ridotto accesso a questo alimento tradizionale sta modificando le preferenze gastronomiche dei consumatori. Anche se esistono alternative, come le vongole portoghesi, la loro introduzione nel mercato non risponde completamente alla domanda di un prodotto a km zero, radicalmente più apprezzato nel Bel Paese. Questo scenario potrebbe portare a un cambiamento nei gusti e nelle tradizioni culinarie italiane, influenzando il mercato gastronomico e il consumo di prodotti ittici.

Prospettive future e ripopolamento delle vongole

Opportunità dall’estero e sfide locali

Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca, ha dichiarato che le vongole portoghesi potrebbero rappresentare una soluzione temporanea per rimpolpare gli allevamenti in Veneto e Emilia Romagna. Tuttavia, il ripristino della filiera delle vongole in Italia comporta sfide significative, tra cui la bonifica delle acque dall’invasivo granchio blu e la necessità di recintare le aree di produzione.

La sfida del reperimento del seme

La questione cruciale resta quella del reperimento di un quantitativo adeguato di seme di vongola verace. Le stime attuali parlano di miliardi di esemplari necessari per permettere un ripopolamento efficace degli allevamenti. Purtroppo, l’attuale situazione rende “impossibile” la gestione e il reperimento di tali quantità con le attrezzature di allevamento disponibili oggi. È evidente che affrontare la crisi necessiterà di un approccio coordinato e integrato, coinvolgendo enti pubblici, privati e istituzioni di ricerca, al fine di trovare soluzioni sostenibili per rilanciare l’industria della pesca delle vongole in Adriatico.