La scomparsa di Etile Carpenè, avvenuta a Conegliano il 23 ottobre 2024, segna la fine di un’era per la Carpenè Malvolti e per l’intero settore enologico italiano. A ottant’anni, Carpenè ha dedicato il suo tempo e le sue risorse a promuovere la cultura del vino, ispirando studenti e professionisti. La leadership della Carpenè Malvolti è ora affidata alla figlia Rosanna, che seguirà gli insegnamenti e l’eredità del padre, insieme a lui a costruire un futuro di successo. L’impatto di Etile non si ferma alla sua famiglia, ma travalica i confini aziendali, lasciando dietro di sé un’eredità che continuerà a influenzare il settore.
Un percorso di vita dedicato all’enologia
Formazione e prime esperienze professionali
Nato in una delle famiglie più storiche dell’enologia italiana, Etile Carpenè rappresentava la quarta generazione della Carpenè Malvolti, la più longeva Casa Spumantistica nel Paese. La sua formazione iniziò all’estero, diplomandosi al Liceo Scientifico di Rosenberg in Svizzera, dove acquisì una solida base scientifica essenziale per la sua futura carriera. Successivamente, si iscrisse a un corso di specializzazione in Enologia all’Università di Talence a Bordeaux, una delle culle del vino riconosciuto a livello mondiale.
Tornato in Italia, continuò il suo percorso presso l’Università di Ferrara, dove conseguì la Laurea in Chimica Pura. Questa formazione accademica rappresentò il fondamento per il suo approccio innovativo alla produzione vinicola. Dopo la laurea, Etile tornò all’azienda di famiglia, assumendo progressivamente ruoli di responsabilità fino a diventare Amministratore Delegato e Presidente della Carpenè Malvolti. La sua visione non si limitò solo alla gestione interna dell’azienda, ma si espanse a portare il marchio a livello internazionale.
Innovazione e crescita dell’azienda
Sotto la guida di Etile Carpenè, la Carpenè Malvolti conobbe un notevole sviluppo. Riuscì ad ampliare la produzione, diversificare l’offerta e riorganizzare la rete di vendita. Il suo approccio strategico mirava a posizionare l’azienda come un attore importante nel panorama globale. Le sue immagini pubblicitarie, sia in televisione che sulla stampa, contribuirono a consolidare l’identità del marchio, facendolo emergere in un mercato competitivo.
La sua intuizione e la sua dedizione alla qualità del prodotto hanno portato la Carpenè Malvolti a diventare un simbolo del metodo classico italiano. Etile non si limitò a gestire l’azienda, ma investì anche tempo e risorse nella formazione delle nuove generazioni, insegnando il rispetto per il terroir e l’importanza della tradizione vinicola.
Riconoscimenti e impegni professionali
Cariche e prestigiosi incarichi
La carriera di Etile Carpenè non è stata solo una questione di affari. Fu un protagonista attivo nel settore vinicolo a livello nazionale e internazionale. Tra il 1990 e il 2001, occupò la Presidenza dell’Istituto Metodo Classico, un ente importante per la promozione e la tutela dei vini spumanti. La sua esperienza lo portò a essere coinvolto in numerose organizzazioni di settore, tra cui Federvini, dove ricoprì ruoli di rilievo come Consigliere e Vice Presidente del Sindacato Vini Spumanti.
Parallelamente, nel 1992, Etile Carpenè è stato nominato Consigliere del Consorzio Tutela Prosecco e serve in tale ruolo per due mandati consecutivi. Queste posizioni, unite al suo incarico di Accademico emerito dell’Accademia della Vite e del Vino, testimoniano il suo impegno per la promozione della cultura enologica in Italia. I vari riconoscimenti ricevuti, uniti alle sue attività di divulgazione, hanno avuto un ruolo chiave nell’affermazione del Prosecco come uno dei vini più apprezzati al mondo.
Un’eredità duratura
Etile Carpenè non sarà ricordato solo per i successi aziendali, ma soprattutto per la sua capacità di trasmettere la passione per il vino e per il territorio. La sua figura rappresenta un modello di dedizione e professionalità. La cerimonia di commemorazione, prevista per sabato 26 ottobre alle ore 10 presso la Chiesa Parrocchiale dei Santi Martino e Rosa a Conegliano, è un’occasione per onorare la sua memoria e il suo straordinario contributo al mondo enologico. La sua eredità continua attraverso sua figlia Rosanna e le generazioni future, pronte a seguire le orme del padre.