Il Castello di Meleto, situato a Gaiole in Chianti, rappresenta una delle meraviglie architettoniche della Toscana, offrendo un’esperienza unica che unisce storia, cultura e sostenibilità. Questa struttura secolare è diventata un punto di riferimento per gli amanti del vino e della natura, grazie alla sua vasta produzione vitivinicola e l’impegno verso pratiche agricole eco-compatibili. Dal suo patrimonio storico alla produzione di vini di qualità, il Castello di Meleto si distingue per una gestione attenta e innovativa.
Il Castello di Meleto: un patrimonio storico
Il Castello di Meleto vanta una storia che risale a secoli addietro, assumendo un ruolo fondamentale nella cultura e nell’economia della regione del Chianti. Fino agli anni Settanta, la proprietà apparteneva alla nobile famiglia Ricasoli, nota per il suo legame con il territorio e il vino. Oggi, l’azienda è gestita da una società composta da 1600 azionisti, con una struttura moderna che garantisce una governance condivisa e dinamica. Di particolare interesse è il socio di maggioranza, che detiene l’ottanta percento delle azioni, gestendo anche altre cantine nel territorio toscano.
La tenuta si estende su mille ettari, di cui oltre 130 dedicati alla coltivazione di uva. Qui, i visitatori non solo possono immergersi nella storia, ma anche degustare le produzioni locali, inclusi vini pregiati, olio extravergine d’oliva e miele. La location, immersa nel verde e circondata da un suggestivo paesaggio collinare, si presta perfettamente a esperienze turistiche che abbinano natura e cultura, rappresentando un vero e proprio sogno per gli amanti delle favole, pronti a riscoprire antichi legami con il passato.
Sostenibilità ambientale e innovazione
Il Castello di Meleto ha abbracciato un approccio alla sostenibilità che si sviluppa su vari livelli. L’azienda si impegna attivamente nella manutenzione di un bosco che occupa 900 ettari, il quale non solo contribuisce all’assorbimento di oltre 9mila tonnellate di CO2, ma preserva anche la biodiversità locale. Questo bosco è un habitat per diverse specie di fauna e flora, alcune delle quali sono minacciate e fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema agricolo circostante.
Un aspetto notevole dell’attività vitivinicola è l’abbandono della raccolta meccanizzata, costituendo un impegno significativo dal punto di vista lavorativo e un esempio di lavoro manuale. Per quanto concerne l’imbottigliamento, a partire dal 2017, l’azienda ha ridotto l’uso di vetro, cercando di minimizzare l’impatto ambientale dei propri prodotti. Inoltre, l’apicoltura è diventata parte integrante delle pratiche agricole, con cento arnie distribuite in diverse aree, fungendo da indicatori di qualità dell’aria, riflettendo la salubrità del territorio.
Francesco Montalbano, l’attuale direttore generale, guida un team giovane e dinamico, rappresentando un esempio di come la tradizione possa convivere con l’innovazione. L’azienda si è affermata come modello di produzione sostenibile, focalizzandosi su tre pilastri: sostenibilità ambientale, responsabilità sociale ed efficienza economica.
Chianti Classico: la qualità del Sangiovese
La produzione vitivinicola del Castello di Meleto si concentra prevalentemente sul vitigno SANGIOVESE, simbolo indiscusso della zona del Chianti Classico. Con 130 ettari di vigneti suddivisi in quattro aree, il Castello beneficia di suoli, climi e altitudini diverse, permettendo di ottenere vini con caratteristiche uniche e diversificate. L’azienda ha ottenuto importanti riconoscimenti, incluso il rilascio di certificazioni biologiche, e ha implementato pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente.
Una delle innovazioni più importanti è l’utilizzo di un sistema tecnologico innovativo per il monitoraggio delle aree vitate. Attraverso sette centraline e ventuno sensori distribuiti strategicamente, l’azienda riesce a raccogliere dati in tempo reale sulle malattie delle viti, consentendo interventi precisi e tempestivi per il trattamento delle aree potenzialmente colpite, rendendo il Castello di Meleto la prima azienda in Italia a mettere in pratica tale tecnologia su scala estesa.
L’esperienza di degustazione dei vini
In occasione della Wine Week, i visitatori hanno l’opportunità di degustare diversi cru del Castello di Meleto, ognuno con caratteristiche distintive che riflettono l’impegno nell’alta qualità. Tra le etichette proposte, spiccano il Simbionte 2022 IGT Toscana Bianco, un vino elegante prodotto con uve Trebbiano e Malvasia, affinato in barrique di acacia; il Casi Chianti Classico 2019, al 100% Sangiovese, che supera le aspettative con la sua rotondità e un’importante lavorazione artigianale.
Il Trebbio Chianti Classico 2019 rappresenta un focus sulla biodiversità del Sangiovese, affinato in botti di rovere francese, dal colore rubino e sapore profondo. Ultimo ma non meno importante, il Chianti Classico Gran Selezione 2019, proveniente dalla Vigna Poggiarso, e il Vin Santo 2012, dolce e aromatico, che si sposa perfettamente con i tradizionali cantucci toscani. Ogni sorso dei vini di Castello di Meleto racconta una storia di passione, tradizione e innovazione, offrendo un assaggio autentico della cultura vinicola toscana.