Taurasi: il borgo dell’Avellinese e il vino rosso d’eccellenza che racconta la storia dell’Irpinia

Taurasi è un antico borgo ubicato nella provincia di Avellino, noto non solo per il suo ricco patrimonio storico e culturale, ma anche per essere la patria di uno dei vini rossi più pregiati d’Italia, il Taurasi, simbolo della vitivinicoltura dell’Irpinia.
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Taurasi è un antico borgo ubicato nella provincia di Avellino, noto non solo per il suo ricco patrimonio storico e culturale, ma anche per essere la patria di uno dei vini rossi più pregiati d’Italia, il Taurasi, simbolo della vitivinicoltura dell’Irpinia. Questo vino, il “re” dei rossi, è profondamente legato all’identità del territorio, esprimendo attraverso il vitigno AGLIANICO, una storia che risale a secoli fa, quando gli ellenici introdussero la pianta. Oggi, questo vino di prestigio è al centro di un ambizioso progetto portato avanti dall’azienda “Antica Hirpinia“, che punta a rivalutare varietà autoctone e uniche nella loro tipicità.

La storia di Taurasi: un viaggio nel tempo

Origine e riconoscimenti

Il Taurasi ha un passato affascinante. È stato il primo vino della Campania e del Sud Italia a ricevere la DOCG nel 1993. Tuttavia, le sue potenzialità erano già state riconosciute nel XIX secolo, quando Francesco De Sanctis, un luminare dell’Istituto Agrario di Avellino, avviò studi sperimentali dedicati a questa varietà. Purtroppo, la storia dell’enologia campana non è stata sempre lineare; durante il XIX secolo, il vino veniva prodotto principalmente per supportare le produzioni settentrionali, senza ricevere l’apprezzamento dovuto per il suo valore intrinseco.

Le cose iniziarono a cambiare solo negli anni successivi, con un’attenzione sempre maggiore ai metodi di produzione e alla qualità del vino. Tuttavia, la vite AGLIANICO ha dovuto affrontare anche il flagello della fillossera, che ha causato ingenti danni ai vigneti. Il periodo di stasi che ha seguito la crisi è stato sostituito da una lungimiranza imprenditoriale, che ha riportato il Taurasi sotto i riflettori, ponendo le basi per la rinascita che stiamo vivendo oggi.

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Il castello di Taurasi e il richiamo del passato

Un tesoro architettonico e culturale

Il Castello di Taurasi, ora Palazzo della Cultura ed Enoteca-Museo, non è solo un monumento architettonico di grande valore, ma anche un custode di storie e leggende che si intrecciano con la produzione vitivinicola del borgo. La sua storia è intrisa di aneddoti, come quello di Carlo Gesualdo, il Principe di Venosa e Conte di Conza, noto per il suo tragico amore e gli omicidi d’onore, che ha influenzato non solo la cultura locale, ma anche l’industria vinicola.

La reputazione del Taurasi ha agito come un catalizzatore di sviluppo per l’intera area vitivinicola irpina. Le colline attorno al borgo, situate tra i 400 e i 700 metri di altitudine, ospitano vigneti che prosperano in un microclima unico, arricchito dalle varie forme di biodiversità. Vigneti circondati da alberi secolari, noccioleti e boschi non solo creano un ecosistema favorevole per la produzione di vino, ma sono anche un elemento chiave nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico.

L’evoluzione dell’azienda Antica Hirpinia

Innovazione e tradizione

L’azienda “Antica Hirpinia” si pone l’obiettivo di preservare l’eredità vitivinicola della regione mentre abbraccia l’innovazione. La prima bottiglia di Taurasi con la fascetta n° AAA 000 0001, risalente alla vendemmia 1992, viene esibita con orgoglio nella cantina e rappresenta un simbolo di rinascita e passione. L’azienda, che ha iniziato come una cooperativa, ha vissuto un’evoluzione straordinaria, trasformandosi in un punto di riferimento per la qualità del vino.

Oggi è guidata da un team di soci, tra cui Ciriaco Bianco, il quale, insieme ad altri due soci, si impegna a valorizzare l’ampio patrimonio di biodiversità vitivinicola. Le pratiche agronomiche seguite sono rispettose dell’ambiente e si basano su una profonda conoscenza del territorio. Il culto della tradizione, unito all’adozione di tecniche all’avanguardia, ha permesso di distinguere Antica Hirpinia come una delle cantine più innovative della regione, responsabile della valorizzazione delle varietà autoctone e della produzione di vini di alta qualità.

Antica Hirpinia: la produzione e le varietà di vino

Etichette e classificazione

La gamma di vini prodotti da “Antica Hirpinia” comprende un assortimento di 14 etichette, suddivise in due linee principali: “Antica Hirpinia” e “Anno Domini 1590“. Queste etichette rappresentano le principali varietà di vino DOC e DOCG della zona, come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e l’Aglianico. Ogni vino è elaborato con metodi che valorizzano le peculiarità del territorio, dando vita a prodotti unici e riconosciuti a livello internazionale.

La cantina è attrezzata con tecnologie moderne e spazi adeguati per garantire un’ottimale vinificazione. La raccolta delle uve avviene manualmente, scegliendo con attenzione i grappoli durante la vendemmia. La vinificazione prevede fasi di macerazione, fermentazione e affinamento in legno, con l’obbiettivo di esaltare la ricchezza e la complessità di ogni varietà.

Un’esperienza enogastronomica unica

La degustazione di Taurasi

L’azienda offre anche esperienze di degustazione, permettendo ai visitatori di immergersi nella cultura vinicola locale e scoprire i sapori autentici del territorio. I vini vengono presentati in modo da enfatizzare le loro caratteristiche uniche, attraverso un percorso sensoriale che accompagna gli ospiti alla scoperta della storicità e della passione che caratterizzano il Taurasi.

Durante le degustazioni, si può assaporare il Coda di Volpe e la Falanghina, entrambi freschi e aromatizzati, così come l’Irpinia Rosato e l’Irpinia Aglianico, ciascuno con la propria identità ben definita. La visita conclude spesso con il Taurasi, vino di punta dell’azienda, un prodotto che sintetizza la complessità e la tradizione vitivinicola della zona. L’immersione in questa esperienza sensoriale permette di apprezzare non solo il prodotto finale, ma anche il lavoro e le storie che si celano dietro ogni bottiglia.

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