L'Etna Doc: un nuovo motore sociale e imprenditoriale per i giovani dell'area etnea - Fornelliditalia.it

L’Etna Doc: un nuovo motore sociale e imprenditoriale per i giovani dell’area etnea

La denominazione Etna Doc si estende su 1500 ettari, di cui il 60% biologico, distribuiti in 20 comuni e 133 contrade. Questo territorio non solo è famoso per i suoi vini di alta qualità, ma si sta affermando anche come un importante fulcro socio-economico, in particolare per i giovani imprenditori. Recenti dati del Consorzio, presentati durante gli Etna Days al Picciolo Etna Resort di Castiglione di Sicilia, hanno rivelato un significativo incremento nel numero di aziende vinicole condotte da giovani under 41, costituendo già il 20% del totale. Questo valore è notevolmente superiore alla media nazionale, segnalando una vivace crescita nelle terre etnee.

Crescita giovanile nell’imprenditoria vinicola

Numeri in crescita

Negli ultimi tre anni, il settore vitivinicolo dell’Etna ha visto un significativo incremento: le aziende vinicole gestite da giovani sono aumentate del 55%, arrivando a un totale di 89 nuove realtà produttive. Questo trend è indicativo di una maggiore propensione da parte dei giovani a coinvolgersi in attività imprenditoriali nel settore dell’agricoltura. La differenza rispetto alla crescita generale di nuove aziende, che si attesta solo al 16%, sottolinea come il vino stia diventando un’opzione professionale appetibile e sostenibile per le nuove generazioni.

Impatto occupazionale

Il settore vinicolo non solo crea opportunità di lavoro per i giovani, ma genera anche un significativo numero di posti di lavoro per la manodopera locale. Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio Etna Doc, ha evidenziato che oltre 200.000 giornate di lavoro sono annualmente necessarie per gestire i vigneti montani, con circa 2.500 persone coinvolte nella produzione. Queste cifre denotano un altro aspetto cruciale: il vino non è solo un prodotto, ma diventa un vero e proprio calmieratore sociale nel contesto economico della regione.

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L’Etna Doc come catalizzatore per l’enoturismo

Un mercato in espansione

L’enoturismo, ovvero l’attrazione di visitatori interessati al vino e alla cultura vitivinicola, sta emergendo come un pilastro economico fondamentale per la zona dell’Etna. Secondo un’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, il flusso di visitatori legato a questo settore è aumentato notevolmente, raggiungendo le 200.000 presenze annue. Questo non solo contribuisce all’economia locale, ma porta anche a un incremento del valore aggiunto sul territorio di circa 123 milioni di euro annualmente.

Sostenibilità e investimento

Il legame tra vino e turismo si rivela fruttuoso. Per ogni bottiglia di vino consumata, si stima un impatto economico sul territorio pari a 82 euro, dieci volte maggiore rispetto al valore della produzione vinicola. Questo scenario ha portato molte aziende a investire non solo nella produzione, ma anche in infrastrutture dedicate all’accoglienza e alla ristorazione. Attualmente, il 60% delle aziende aderenti al Consorzio offre tour e degustazioni, mentre il 15-20% ha creato strutture di accoglienza per i turisti.

La manifestazione e le sue opportunità

Etna Days: un’esperienza da non perdere

La terza edizione degli Etna Days ha visto la partecipazione di 100 cantine, offrendo ai visitatori tre giorni di approfondimenti, degustazioni e incontri con i produttori locali. Questo evento si è rivelato un’opportunità imperdibile per coloro che desiderano scoprire le nuove produzioni vinicole dell’area, con un focus particolare su varietà come Nerello Mascalese e Caricante, che rappresentano l’essenza dei vini Etna Doc.

Un nuovo latifondo vitivinicolo

In un contesto in cui il mercato del vino sta vivendo un momentaneo rinnovamento e una costante ricerca di qualità, l’Etna Doc si dimostra un esempio di come tradizione e innovazione possano andare di pari passo. L’aumento esponenziale della superficie vitata – cresciuta del 70% negli ultimi dieci anni – e l’aumento delle bottiglie prodotte risultano in una valorizzazione delle risorse locali in grado di sostenere non solo l’economia del vino, ma l’intero territorio.

Il futuro dell’Etna Doc appare luminoso, indicando un cammino che unisce tradizione e modernità, con importanti ripercussioni economiche e sociali.

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