Epidemia di lingua blu in Sardegna: il settore agro-pastorale in crisi grave

Epidemia di lingua blu in Sardegna: il settore agro-pastorale in crisi grave - Fornelliditalia.it

La Sardegna sta affrontando una crisi senza precedenti a causa dell’epidemia di Lingua blu, la quale ha colpito in modo devastante le aziende di allevamento sull’intero territorio. Coldiretti, l’associazione degli imprenditori agricoli, ha lanciato un grido d’allarme, evidenziando i drammatici effetti di questa malattia infettiva sugli allevatori locali. La situazione richiede un intervento tempestivo e deciso da parte delle istituzioni regionali per evitare danni irreparabili al comparto agricolo dell’isola.

l’epidemia di lingua blu: una crisi in espansione

focolai in aumento e appelli inascoltati

Negli ultimi mesi, l’epidemia di Lingua blu ha raggiunto proporzioni allarmanti, colpendo indistintamente le aziende pastorali in tutte le province della Sardegna. Coldiretti segnala un rapido incremento dei focolai, con centinaia di casi confermati e ulteriori sospetti che sono ancora in fase di accertamento. Nonostante gli incessanti appelli lanciati da Coldiretti Sardegna alle autorità competenti, l’inerzia dei vari assessorati regionali continua a preoccupare profondamente gli allevatori.

La mancanza di una risposta adeguata da parte delle istituzioni istituzionali non ha fatto altro che aggravare una crisi già presente, infliggendo perdite enormi non solo in termini di animali colpiti dalla malattia, ma anche sul piano economico. Le grida di allerta dei rappresentanti di Coldiretti evidenziano che si sta assistendo a un disastro imminente: il comparto stava recuperando, ma ora si trova di fronte a una minaccia ben più seria.

le conseguenze per il settore agro-pastorale

Gli effetti dell’epidemia si fanno sentire in modo pesante per le aziende di allevamento sarde, già fragili per altre difficoltà pre-esistenti. Sia il presidente Battista Cualbu sia il direttore Luca Saba hanno sottolineato la gravità della situazione. Le perdite economiche per le aziende pastorali sono colossali e, a questo ritmo, il futuro della campagna latte e dell’allevamento di agnelli è in serio pericolo. Un quadro preoccupante si delinea anche per i mercati del latte, delle carni e dei formaggi, settori vitali per l’economia agricola dell’isola.

Negli ambienti associativi, c’è forte preoccupazione per il fatto che nonostante l’evidente emergenza, le autorità non sono state in grado di organizzare un incontro formale con i rappresentanti degli allevatori, per discutere di misure dirette al contenimento dell’epidemia e al supporto delle aziende colpite.

richieste urgenti per salvaguardare il futuro delle aziende

interventi immediati richiesti da Coldiretti Sardegna

In questo contesto drammatico, gli allevatori sardi continuano a chiedere un intervento immediato da parte delle istituzioni per affrontare la crisi. Coldiretti Sardegna ha richiesto la disponibilità di vaccini e antiparassitari come misura fondamentale per arginare l’epidemia di Lingua blu. La necessità di azioni concrete è diventata cruciale affinché gli allevatori possano continuare a esercitare la loro professione e mantenere in vita la tradizione pastorizia dell’isola.

Michela Dessì, un’allevatrice di Arbus e vice presidente delle Donne Coldiretti di Cagliari, ha descritto la situazione come “drammatica”, evidenziando le gravi perdite quotidiane di capi di bestiame e le conseguenze economiche devastanti per le aziende. Le affermazioni di Dessì riflettono l’emergere di un reale rischio per la campagna degli agnelli e del latte, un momento che dovrebbe rappresentare il massimo della stagione agricola.

il futuro incerto delle aziende pastorali sarde

La crisi causata dall’epidemia di Lingua blu pone interrogativi sul futuro del settore agro-pastorale in Sardegna. È fondamentale che vengano attuate politiche adeguate per aiutare gli allevatori e sostenere l’intero comparto agricolo locale, che non solo contiene le radici economiche dell’isola, ma è anche essenziale per la cultura e le tradizioni sarde. L’obiettivo deve essere quello di prevenire danni irreparabili e garantire un futuro sostenibile alle aziende agricole, affinché continuino a prosperare e a contribuire all’economia regionale.