Premio Pavese 2024: la serata inaugurale si svolge nella storica azienda vinicola Duchessa Lia - Fornelliditalia.it

Premio Pavese 2024: la serata inaugurale si svolge nella storica azienda vinicola Duchessa Lia

Un evento culturale di grande rilievo si prepara a prendere forma nel cuore della tradizione vinicola piemontese. Il Premio Pavese 2024, un’iniziativa della Fondazione Cesare Pavese, si inaugura per la prima volta in una location straordinaria: l’azienda agricola Foresteria Duchessa Lia, situata a Santo Stefano Belbo, in Piemonte. Questa scelta rappresenta un connubio perfetto tra letteratura e prestigiosa viticoltura, conferendo un nuovo sapore all’atteso evento.

Foresteria Duchessa Lia: un patrimonio vinicolo

Una storia di passione e tradizione

La Foresteria Duchessa Lia non è solo un’azienda vinicola, ma un simbolo della cultura enologica piemontese. Fondata nel 1953 da Francesco Capetta, questa azienda familiare è giunta oggi alla sua terza generazione di gestori, continuando a produrre vini di eccellenza. Con oltre 70 anni di esperienza, Duchessa Lia ha consolidato la propria reputazione nel settore vinicolo, diventando un punto di riferimento per gli amanti del buon vino.

L’azienda ospita al suo interno tre distinti marchi: Capetta, noto per i suoi vini tradizionali, Duchessa Lia, focalizzato su produzioni di alta qualità, e Balbi Soprani, pensato per il canale Horeca. Ogni marchio conserva la sua identità unica pur riflettendo la passione e l’arte della viticoltura piemontese. Questo patrimonio non è solo un vanto per l’azienda, ma rappresenta anche un importante tassello nella narrativa culturale del Piemonte stesso, rinomato a livello mondiale per i suoi vini pregiati.

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Il programma del Premio Pavese 2024: un dialogo tra letteratura e vino

Un nuovo format per un’edizione unica

L’edizione 2024 del Premio Pavese porta con sé un format innovativo, concepito per stimolare un dialogo profondo e significativo tra il mondo della letteratura e quello vitivinicolo. La serata inaugurale è fissata per domenica 8 settembre, alle ore 21:00, e sarà guidata dall’attrice Lella Costa. Durante questa serata, i premiati e i membri della giuria si riuniranno per discutere temi di rilevanza nei rispettivi campi, spaziando dalla saggistica e narrativa alla traduzione e all’editoria.

Non finisce qui: un ulteriore incontro è programmato per venerdì 13 settembre, quando si celebrerà la poesia presso la storica chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, sempre a Santo Stefano Belbo, alle ore 18:00. I vincitori di quest’edizione, che rappresentano il summum del panorama letterario, sono Michele Cortellazzo per la saggistica, Dacia Maraini per la narrativa, Silvia Pareschi per la traduzione, Antonio Sellerio per l’editoria e Martin Rueff per la poesia. Questi nomi illustri non solo arricchiscono il premio, ma consolidano ulteriormente il legame tra cultura e territorio.

L’importanza della vendemmia e dell’unione con la cultura

Un omaggio agli autori premiati

Riccardo Capetta, a capo dell’azienda vinicola, ha sottolineato l’importanza di ospitare un evento di tale portata durante la vendemmia, un periodo cruciale per i produttori vinicoli. “Aprire le porte della nostra foresteria al Premio Pavese significa condividere il valore del lavoro e celebrare la passione”, ha affermato Capetta. Il suo impegno è evidente nell’intento di agire in sinergia con la Fondazione Cesare Pavese, proseguendo l’eredità di un autore che continua a ispirare generazioni.

Un momento clou della serata sarà dedicato al Magnum di Barbaresco Duchessa Lia, presentato come un omaggio simbolico agli autori premiati. “Questo vino non only embody the dedication and craftsmanship of the vineyard but will also serve as a reminder of the shared cultural heritage that unites la Littérature e la viticoltura,” facendo di questa edizione del Premio Pavese un evento memorabile e carico di significato.

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