Europa: l'ascesa della birra no alcol - Fornelliditalia.it

Europa: L’ascesa della birra no alcol

L’evoluzione del panorama birrario europeo nel 2023 ha portato alla luce interessanti trend secondo i dati Eurostat. La produzione di birra con alcol ha registrato un lieve calo del 5%, mentre quella analcolica o a bassa gradazione è cresciuta del 13,5%, indicando un cambiamento nei gusti dei consumatori verso bevande più leggere e salutari.

Il primato tedesco e i leader europei

La Germania si conferma come principale produttore di birra in Europa, con una quota di mercato del 22,3% e 34,3 miliardi di litri prodotti, seguita da Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Belgio. L’Italia riveste un ruolo significativo con una quota del 5% della produzione comunitaria, ma non figura nella produzione di birra analcolica.

Dinamiche delle importazioni ed esportazioni di birra

I Paesi Bassi mantengono la leadership nelle esportazioni di birra con alcol in Europa, seguiti da Germania e Belgio. Le importazioni vedono la Francia in testa come maggiore acquirente. Nel mercato extra-UE, il Regno Unito primeggia come destinazione principale, seguito da Stati Uniti, Russia, Cina e Cuba.

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Il segnale della saturazione e l’accento sulla qualità

Il calo nella produzione di birra tradizionale potrebbe indicare una saturazione di mercato e un maggiore interesse per la qualità rispetto alla quantità. La crescita della birra analcolica riflette l’importanza delle tendenze salutistiche. Le esportazioni verso paesi esterni all’UE evidenziano la globalizzazione del mercato birraio.

Il futuro della birra europea: qualità e sostenibilità

Le tendenze emerse nel 2023 preannunciano un’evoluzione continua del mercato della birra europea, con un focus crescente sulla qualità, la sostenibilità e le bevande a bassa gradazione alcolica. Resta da vedere come i produttori italiani sapranno capitalizzare tali opportunità e rafforzare la loro presenza a livello internazionale.

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